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Rivista di letteratura e cultura tedesca
Zeitschrift für deutsche Literatur- und Kulturwissenschaft

Fabrizio Serra editore, Pisa - Roma

Rivista annuale

fondata da Mauro Ponzi
diretta da Gabriele Guerra

 

 

CALL FOR PAPERS

"links" 24

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Poetiche della turbolenza: Hans Magnus Enzensberger
A cura di Francesco Rossi, Matteo Zupancic

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Ich bade in einem Gewitter
von Unwissenheit
Io sono a bagno in un temporale
di ignoranza


Hans Magnus Enzensberger (1929-2022) è stato uno dei più polivalenti intellettuali europei del Novecento: poeta, romanziere, saggista, drammaturgo, sceneggiatore, traduttore, editore. Una simile poligrafia sembra restituire un orizzonte conoscitivo (in)coerente, su cui lo spirito critico si muove in continue oscillazioni, senza pretese di sedimentazione, come emerge dal celebre attacco alle filosofie della Storia lineari contenuto nel Blätterteig der Zeit, in cui «la struttura del tempo storico» è paragonata alle «stratificazioni e pieghe», all’«irritante topologia» della pasta sfoglia: la sovrapposizione progressiva di strati non conduce a un prevedibile sviluppo geologico del dolce, bensì allo spostamento zigzagante dei vari ingredienti tra i diversi livelli, sconvolgendo le nostre aspettative e creando impensabili punti di contatto. O come quando, nell’ironica Nota definitiva sulla questione della certezza, il rassicurante binarismo aristotelico vero/falso, colonna portante del fact-checking occidentale di ogni epoca, risulta scardinato dapprima dalle «enunciazioni delle quali non si può decidere / se siano vere o false», per poi essere ulteriormente frammentato dalle «enunciazioni delle quali non si può decidere / se l’enunciazione che non si può decidere / se siano vere o false / sia vera o no, ecc.». In tal senso, il pensiero di Enzensberger può essere proficuamente accostato a quelle ‘archeologie del sapere’ antiteleologiche e antitassonomiche (Aby Warburg, Walter Benjamin) oggetto di importati recuperi accademici, o ancor più alle estetiche e alle epistemologie postmoderne, com’è il caso del concetto di diffrazione di Donna Haraway, basato su di un’analoga prospettiva decostruttiva. «Una certa cocciutaggine, che rifugge le cause prime, non può far male» scriveva infatti Enzensberger già nel saggio Vermutungen über die Turbulenz, del 1989, dirigendo la propria attenzione verso l’«instabile, dinamico, equilibrio fluttuante» delle zone di turbolenza della realtà.
Questo modello conoscitivo ha il suo immediato riflesso nelle forme della produzione estetica enzensbergeriana. Nella sua lunga e nutrita produzione trionfano infatti i generi ibridi (Der Untergang der Titanic, Mausoleum), il montage documentale nei drammi (Das Verhör von Habana) nei carteggi (Requiem für eine romantische Frau) e nei romanzi biografici (Der kurze Sommer der Anarchie; Hammerstein oder der Eigensinn), la mobilità saggistica di stampo tanto neo- quanto antilluminista (da Einzelheiten fino a Panoptikum), la costante fusione interdisciplinare (Der Zahlenteufel, Die Elixiere der Wissenschaft, Fortuna und Kalkül), le incursioni intermediali (il ‘Film-Roman’ Buenaventura Durruti, i drammi radiofonici) e persino un continuo gioco ricombinatorio coi materiali poetici propri, talvolta in autotraduzione, e altrui, dalle prime raccolte poetiche, concepite a partire da Verteidigung der Wölfe sotto il segno della Entstellung brentaniana, alle antologie tematiche degli
ultimi anni (Natürliche Gedichte). Così come non mancano, nel percorso poetico e intellettuale di Enzensberger, importanti momenti di recupero e rivitalizzazione del discorso letterario a beneficio del lettore contemporaneo, dalle antologie (Allerleirauh, Museum der modernen Poesie), alle riviste (Kursbuch, TransAtlantik), fino alla cura della prestigiosa Andere Bibliothek.
Come dichiarato già nel testo Letteratura come storiografia, uscito presso la rivista italiana Menabò nel 1966, il compito dell’arte non è quindi quello di costituirsi come un «documento», che avrebbe la pretesa di fissare un fondamento affidabile e perenne, producendo un sonno dogmatico («la fiducia nel documento è cieca»). Al contrario, esibendo la propria inautenticità, ovvero le scoperte ‘giunture’ su cui si tiene insieme il quadro della rappresentazione, la letteratura è grado di smuovere il lettore e instillare un dubbio radicale: può esistere un materiale che possa considerarsi oggettivo, impermeabile alle interpretazioni umane, nonché obiettivamente ricostruibile in ogni sua parte? Può la letteratura farsi laboratorio di frantumazione degli ordini, di ricerca di nuovi equilibri e di smascheramento delle pretese delle altre forme del sapere, persino in un regime di post-truth? «Gli scrittori», scriveva infatti Enzensberger, «partecipano di questo dubbio e lo rendono produttivo».
La rivista annuale “links. Rivista di letteratura e cultura tedesca / Zeitschrift für deutsche Literatur- und Kulturwissenschaft” invita gli interessati a proporre contributi dedicati a questi argomenti:

Poetica ed estetica in Enzensberger: la sua posizione nella (e il suo rapporto con la) storia della poesia europea; l’ibridazione dei generi; la Entstellung come forma poetica; E. e la scrittura automatica;

La riflessione poetologica di Enzensberger: rapporto tra parola e realtà, tra letteratura e storia, tra letteratura e conoscenza;

Enzensberger e l’intermedialità: dal linguaggio dei rotocalchi alla teoria dei media; opere intermediali;

Enzensberger e l’interdisciplinarità: la poesia e il pensiero scientifico; matematica e letteratura;

Enzensberger critico del proprio tempo: la Germania e l’Europa; la questione dell’atomica; spunti di ecocritica nella sua produzione; l’evoluzione delle sue prese di posizione dagli anni Sessanta ai primi anni Duemila;

La ricezione di Enzensberger in ambito tedesco e fuori: traduzioni, interpretazioni, critiche, storia editoriale; Enzensberger nel cinema e nelle altre arti;

Collaborazioni con autori e intellettuali, network internazionali.
Si invitano coloro che sono interessati a queste tematiche a proporre un saggio, inviando un abstract in inglese di max. 300 parole entro il 30 gennaio 2024 all’indirizzo della redazione, links.rivista@gmail.com, al direttore della rivista, gabriele.guerra@uniroma1.it, e ai curatori del numero Francesco Rossi e Matteo Zupancic, all’indirizzo zupancic@studigermanici.it.
Il comitato editoriale e scientifico della rivista valuterà gli abstracts e comunicherà agli autori quali sono i saggi accettati. “Links” è una rivista peer review, quindi i saggi accettati saranno sottoposti alla valutazione in forma anonima alla valutazione di referees in forma doppia cieca. I saggi possono essere scritti in inglese, tedesco, francese, italiano e non devono superare le 30.000 battute (spazi inclusi).

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Timing:


30 gennaio 2024: invio abstract in inglese (max. 300 parole)
28 febbraio 2024: valutazione interna e conferma prima accettazione testi
30 giugno 2024: consegna testi degli autori (max 30.000 battute spazi inclusi)
15 settembre 2024: conclusione del referaggio
15 ottobre 2024: consegna definitiva testi revisionati

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Poetiken der Turbulenz: Hans Magnus Enzensberger
Hrsg. v. Francesco Rossi, Matteo Zupancic

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Hans Magnus Enzensberger (1929-2022) war einer der vielseitigsten europäischen Intellektuellen des 20. Jahrhunderts: Dichter, Schriftsteller, Essayist, Dramatiker, Drehbuchautor, Übersetzer, Verleger.Eine solchePolygraphiescheinteinen(un)kohärenten Erkenntnishorizont zubieten, innerhalb dessensich der kritische Geist in ständigen Schwankungenbewegt, ohne Anspruch auf Sedimentation. Ein Beispiel dafür ist der berühmte Angriff auf die linearen Geschichtsphilosophien in Blätterteig der Zeit, wo«die Struktur der historischenZeit»mit den «Schichtenund Falten» bzw.mit der «irritierenden Topologie»einesBlätterteigesverglichen wird: Die progressiveÜberlagerung jeder Schicht führt nicht zu einer voraussagbarengeologischen Entwicklung des Teigs, sondern zu einerzickzackförmigen Bewegungder Zutaten durchdieverschiedenen Ebenen –eine Bewegung, die unsere Erwartungen enttäuschtund unvorstellbareBerührungsstellenerzeugt.Weiterhin kann man das ironische Gedicht Endgültiges zur Frage der Gewißheitzitieren, in dem der beruhigende Dualismus wahr/falsch, Grundlage des abendländisches fact-checkingaller Zeiten, zunächst von den «Außage[n], bei denen sich nicht entscheiden lässt,/ob sie wahr sind oder nicht» demontiert und dann von den «Außage[n], bei denen sich nicht entscheiden lässt, / ob die Aussage, dass sich nicht entscheiden lässt, / ob sie wahr sind oder nicht, / wahr ist oder nicht» endgültig zerlegt wird. In diesem Sinne könnte Enzensbergers Denkenin dieantiteleologischen bzw. -taxonomischen ‘Archäologien des Wissens’ (Aby Warburg, Walter Benjamin) eingeordnet werden, die im akademischen Bereich neue Interesse erweckt haben, oder noch mehr den Epistemologien und Ästhetiken der Postmoderne, wie DonnaHaraways Konzept der ‘Diffraktion’, das auf einer analogen dekonstruktiven Haltung beruht.«Ein gewissen Eigensinn, der auf letzte Begründungen verzichtet, kann dabei nicht schaden»: so schrieb Enzensberger schon in 1989, als er im Aufsatz Vermutungen über die Turbulenzseinen Blick auf das «instabile, dynamische Fließgleichgewicht» der Turbulenzbereiche der Realität richtete.

Dieses erkenntnistheoretische Modell spiegelt sich unmittelbar in den Formen der ästhetischen Produktion des Autorswider. Die lange und reiche Karriere Enzensbergers zeichnet sich durch hybride Texteaus (Der Untergang der Titanic, Mausoleum), sowie durch die dokumentarische Montage der Dramen(Das Verhör von Habana), der Briefwechsel(Requiem für eine romantische Frau) und der biographischenRomane (Der kurze Sommer der Anarchie; Hammerstein oder der Eigensinn),die essayistische Mobilität sowohl neu-als auch antiaufklärerischer Prägung (seitEinzelheitenbiszumPanoptikum), die stätig interdisziplinären Verschmelzungen (Der Zahlenteufel, Die Elixiere der Wissenschaft, Fortuna und Kalkül),das intermediale Experimentieren (der ‘Film-Roman’ Buenaventura Durruti, die Hörspiele)und sogar durch das kombinatorische Spiel mit den eigenen sowie fremden poetischen Materialien, ausgehend von der nach dem Vorbild der Brentano’sche ‘Entstellung’ verfassten Verteidigung der Wölfebis zu den thematischen Anthologien der späteren Schaffensperiode. Außerdem mangeltes nicht im künstlerischen Weg Enzensbergers wichtigeVersuche, den literarischen Diskurs zugunsten des gegenwärtigen Lesers wieder öffnen und revitalisieren: Von den Anthologien (Allerleirauh, Museum der modernen Poesie)bis zu den Zeitschriften (Kursbuch, TransAtlantik)und der Herausgeberschaft der renommierten Anderen Bibliothek.

Wie Enzensberger bereits im AufsatzLetteratura come storiografiabetonte (erschienen im legendären Heft 6 [1966]der italienischen Literaturzeitschrift Menabò), strebt die Kunst es nicht an, sich als «Dokument» zu bieten, das als ein zuverlässiges und ewiges Fundament fungieren und daher zu einem dogmatischen Schlummer führen kann(«Das Vertrauen im Dokument ist blind»). Mittels der Enthüllung ihrer eigenen Unauthentizität, d.h. durch die Freilegung der Fugen, die den Erzählrahmen zusammenhalten, ist die Literatur umgekehrt geeignet, den Leser wachzurütteln und den radikalen Zweifel aufzuwerfen: kann ein «bloßes ‘Material’, untouched by human hands», in jeder Hinsicht rekonstruierbar, existieren? Kann die Literatur zum Laboratorium für die Verflüssigung aller starren Ordnungen werden? Kann sie neue Stabilisierungspunkteherausfindenund die Wahrheitsansprüche aller anderen Wissensformen entlarven (auch in einem Post-Truth-

Regime)? «Die Schriftsteller», soEnzensberger, «nehmenan diesemZweifel teilund machen ihn produktiv».

Die Jahreszeitschrift „links. Rivista di letteratura e cultura tedesca / Zeitschrift für deutsche Literatur-und Kulturwissenschaft“lädt Interessierte ein, Beiträge zu diesen Themen einzureichen:

  • Poetik und Ästhetik bei Enzensberger: seine Stellung in (und seine Beziehung zu) der Geschichte der europäischen Literatur; die Hybridisierung der Gattungen; die Entstellung als poetische Form; E. und das automatische Schreiben;

  • Die poetologische Reflexion Enzensbergers: Das Verhältnis zwischen Wort und Realität, Literatur und Geschichte, Literatur und Wissen;

  • Enzensberger und die Intermedialität: Von der Zeitungssprache bis zu dem Baukasten zu einer Theorie der Medien; intermediale Werke;

  • Enzensberger und die Interdisziplinarität: Dichtung und wissenschaftliches Denken; Literatur und Mathematik;

  • Enzensberger als Kritiker der Gegenwart: Deutschland und Europa; die Debatte über die Atombombe; Ecocriticism; die Geschichte seiner Stellungnahmen von den 1960er bis zu den frühen 2000er Jahren;

  • Die Rezeption Enzensbergs in Deutschland und im Ausland: Übersetzungen, Interpretationen, Kritiken, Veröffentlichungsgeschichte; Enzensberger im Kino und in den bildenden Künsten

  • Internationale Netzwerke und Zusammenarbeit mit Autoren und Intellektuellen.

 

Wer sich für diese Themen interessiert, wird gebeten, bis zum 30. Januar2024einen Vorschlag in englischer Sprache mit maximal 300 Wörtern an den Redaktionsausschuss, links.rivista@gmail.com,den Herausgeber der Zeitschrift, gabriele.guerra@uniroma1.it, und dieHerausgeber des HeftesFrancesco Rossi und Matteo Zupancic,zupancic@studigermanici.it,zu senden.

Der redaktionelle und wissenschaftliche Beiratder Zeitschrift bewertet die Abstracts und teilt den Autoren mit, welche Aufsätze angenommen werden. „Links“ist eine wissenschaftliche Zeitschrift mit Peer-Review, d. h. die angenommenen Aufsätze werden von den Gutachtern anonym und in doppelter Blindheit bewertet. Die Aufsätze können in Deutsch, Englisch, Französisch oder Italienisch verfasst werden und dürfen nicht mehr als 30.000 Zeichen (einschließlich Leerzeichen) umfassen.

 

Zeitplan:

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30. Januar 202 4 : Einreichung eines Abstracts auf Englisch (max. 300
28. Februar 202 4 : Interne Bewertung und Bestätigung der ersten Annahme von Texten
30. Juni 202 4 : Lieferung der Texte (max. 30.000 Zeichen inklusive
15. September 202 4 : Abschluss des review Verfahrens
15. Oktober 202 4 : Endgültige Übergabe an die Redaktion der überarbeiteten Texte

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