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Rivista di letteratura e cultura tedesca
Zeitschrift für deutsche Literatur- und Kulturwissenschaft

Fabrizio Serra editore, Pisa - Roma

Rivista annuale
fondata da Mauro Ponzi

diretta da Gabriele Guerra

Il 12 ottobre di quest’anno è mancato, dopo una lunga malattia che ha affrontato con forza e discrezione, Mauro Ponzi, che di « links » è stato promotore unico, instancabile animatore e puntuale editore. Nei diciannove anni della sua esistenza, ci piace pensare, la rivista è cresciuta numero dopo numero, conseguendo un profilo ormai pienamente riconoscibile, che da un lato si rispecchia nella sua volontà di essere una rivista che indaghi la cultura tedesca a tutto campo, sincronico e diacronico, intra- e interdisciplinare; e dall’altro si rispecchia compiutamente nella biografia e nella personalità intellettuale del suo creatore.
Mauro Ponzi, come è noto, si divideva tra molteplici interessi, da Goethe (al centro di questo ultimo numero da lui voluto e concepito) a Walter Benjamin, da una teoria dei media alla elaborazione della memoria del complicato “secolo breve” tedesco, dalla politica alla poesia, dalla filosofia all’interpretazione letteraria; ogni aspetto della vita culturale tedesca non gli restava alieno, ed anzi proprio nelle molteplici intersezioni che si venivano a creare tra “Literatur- und Kulturwissenschaft” (come recita il sottotitolo della rivista) Mauro Ponzi trovava le forme e le articolazioni di un discorso complesso da dipanare pazientemente, lasciandone intatta la complessità ma allo stesso tempo squadernandone con grande lucidità gli “sviluppi”.
Questo è il messaggio che ci lascia, e che noi intendiamo portare avanti, onorandone la memoria: come una continuazione del processo di illuminazione di quegli interstizi, di quegli “spazi intermedi” tra i campi e i concetti che ha segnato la sua vita accademica, scientifica e personale.

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Gabriele Guerra e Daniela Padularosa, Roma, 22 ottobre 2019

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EDITORIALE


Goethe è stato sempre molto sensibile ai rivolgimenti che hanno caratterizzato l’epoca in cui ha vissuto, a prescindere dalla sua valutazione “politica” o “culturale” relativa a questi stessi cambiamenti. Chi ha studiato i testi di Giuliano Baioni sa bene che l’approccio “italiano” all’opera di Goethe passa attraverso i rivolgimenti che hanno
caratterizzato la sua giovinezza con il superamento della poetica della Empfindsamkeit e il lungo confronto che ha avuto con gli ideali della rivoluzione francese, per certi versi avversati, ma alla fine riconosciuti come vincenti. Si può dire che Goethe abbia avuto, nei confronti degli avvenimenti storico-culturali che hanno caratterizzato la sua lunga vita, l’atteggiamento dello scienziato : non si pone il problema se un fenomeno sia bene o male, giusto o ingiusto, ma ne prende atto attraverso l’attenta osservazione e la verifica sperimentale. Questo atteggiamento è brillantemente riassunto in una delle sue Massime: «Non cercare la teoria oltre i fatti : essi sono già di per sé stessi teoria». Questo numero di “Links” vuole esaminare come questo atteggiamento scientifico di fondo abbia avuto un’influenza sulla stesura di alcune opere di Goethe prodotte nei momenti di grandi rivolgimenti e come egli abbia rappresentato queste “svolte” culturali – per le quali possedeva una sensibilità per così dire stetoscopica – in opere molto diverse tra loro, come Le affinità elettive o lo scritto autobiografico Campagne in Frankreich, i Lehrjahre di Wilhelm Meister o la Farbenlehre, ma accomunate dal continuo tentativo di “leggere” scientificamente i fenomeni, e con essi gli uomini. Forse si può dire che, nella ricerca costante di un “autosuperamento”, che Goethe esprime bene nel suo concetto di Streben, egli abbia dato il meglio di sé proprio nel cercare nuovi linguaggi, nuove narrazioni, nuove poetiche per comunicare con il pubblico dei “tempi nuovi”, e poter fornire in tal modo una nuova “casa” alla scrittura.
E forse è proprio questa la lezione che Goethe dà in eredità ai lettori (e, a maggior ragione, agli scrittori) delle generazioni successive : non bisogna rimanere ancorati a vecchi schemi mentali e a situazioni ormai definitivamente superate dalla storia, ma bisogna sempre cercare e trovare nuovi linguaggi, nuove forme espressive, per dare un senso allo scrivere letterario ; consapevoli che, in fondo, ogni scrittura non può che risolversi in Gleichnis, in allegoria.

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SOMMARIO


Editoriale


I. GOETHE E I TEMPI DI CAMBIAMENTO / GOETHE IM UMBRUCH


Mauro Ponzi, Il paradosso di Zenone. Le Affinità elettive di Goethe: una provocazione culturale
 

Kai Kauffmann, Von Flüchtlingen und Vertriebenen, Hütten und Häusern. Zu einem Motivzusammenhang in Goethes literarischen Verarbeitungen der Französischen Revolution und den Dartellungsformen seines Realismus
 

Sonja Klein, Der gerettete Körper. Leibhaftige Farben oder Goethe zieht in den Krieg


Daniela Padularosa, Il velo di Mignon


II. ENTGRENZUNGEN / SCONFINAMENTI
 

Sarah Scheibenberger, Formen des Widerstands. Agambens Idea della prosa
 

Giuliano Lozzi, Una donna può diventare rabbina? La ‘fondazione’ di Regina Jonas tra genere e diritto
 

III. RECENSIONI / BESPRECHUNGEN

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